MICIO-WELLNESS


La dottoressa Martina Marioni dell'Ambulatorio Veterinario Le Palme di Orbetello
sul parto della gatta: comportamento normale e consigli per i padroni. 

La gravidanza della gatta dura dai 63 ai 65 giorni. Il parto è un fenomeno fisiologico pertanto nella stragrande maggioranza dei casi la gatta è in grado di affrontarlo da sola. Al termine del periodo di gestazione la gatta si prepara al parto: si può notare una diminuzione graduale dell’attività della gatta, che comincia a cercar un luogo adatto dove far nascere i suoi piccoli. Meglio quindi preparare qualche giorno prima una cuccia da parto ( è sufficiente una scatola di cartone robusta di circa 1 mt per 50 cm e alta 30 cm circa, rivestita di fogli di giornale e coperte), in un luogo appartato e lontano dagli sbalzi termici. Nelle 24 ore precedenti il parto si può avere una diminuzione della temperatura rettale (che normalmente è di 38,5°C) di circa un grado, le mammelle diventeranno turgide ed inizia la secrezione di latte. Si possono osservare delle perdite vaginali rosee, inodori e gelatinose, dovute allo scioglimento del tappo mucoso e che sono da considerarsi del tutto normali. Il parto prevede tre stadi: Il primo(detto di dilatazione cervicale) è caratterizzato da irrequietezza, vocalizzazioni e tendenza a preparare la cuccia. Alcune gatte possono ansimare ed avere un respiro a bocca aperta , ma ancora non sono evidenti contrazioni uterine. Dura circa 6-12 ore. Il secondo stadio è quello che prevede l’espulsione del feto. Compaiono le contrazioni uterine, che man mano diventano sempre più frequenti. La vulva comincia a dilatarsi e compare il primo sacchetto amniotico (che ha la forma di un palloncino ripieno di liquido) preceduto dalla fuoriuscita di un liquido brunastro. A questo punto la gatta può assumere diverse posizioni: si può mettere in decubito,stendersi di lato, oppure sedersi come se stesse defecando. Si gira, si lecca vigorosamente, rompe gli invogli e, finalmente, il piccolo compare. Il gattino si può presentare di testa o podalico, cosa che di solito non comporta grandi difficoltà. Lo stadio dura in genere dalle 2 alle 6 ore a seconda del numero dei cuccioli presenti. In genere tra l’espulsione di un gattino e l’altro trascorre meno di un’ora. Il terzo stadio è caratterizzato dall’espulsione della placenta, che è legata al gattino dal cordone ombelicale, e che avviene subito dopo l’espulsione di ciascun cucciolo. Subito dopo la nascita la madre rompe il sacco amniotico, taglia il cordone ombelicale con i denti e mangia la placenta. Questo è un istinto naturale che non va assolutamente contrastato poiché la placenta è ricca di ormoni che stimolano la produzione di latte. Infine mamma gatta inizierà a leccare vigorosamente i propri gattini sia per ripulirli dagli invogli sia per stimolare la fuoriuscita di urina e feci. La pulizia del neonato è anche un importante momento necessario alla formazione del legame tra la madre e la prole, quindi la femmina va stimolata a farlo. Se la gatta non rompe il sacco dovrà essere il padrone ad intervenire tempestivamente affinché il gattino non muoia soffocato. Si dovrà per prima cosa intervenire con l’ausilio di garze sterili alla rotture del sacco ed asciugare il naso e la bocca del piccolo ed avere l’accortezza di scuoterlo, tenendolo appoggiato sul palmo della mano, a testa in giù, per favorire la fuoriuscita dei liquidi ingeriti. Quindi si taglierà il cordone ombelicale con forbici opportunamente disinfettate ad una distanza di 3-4 cm schiacciando il moncone del cordone per bloccare la fuoriuscita di sangue. I gattini vitali, quasi sempre iniziano a miagolare forte dopo la nascita. Se ciò non avviene bisogna controllare che non ci sia muco a determinare ostruzione delle vie aeree. I gattini si attaccano subito alla mammella di mamma gatta e iniziano la suzione del latte. Il parto viene normalmente terminato nel giro di 4-6 ore e la cucciolata è composta da 3-6 mici in media. Quando bisogna preoccuparci e richiedere l’intervento di un medico veterinario? Quando abbiamo prolungate contrazioni ininterrotte e di forte intensità senza la fuoriuscita del gattino dobbiamo metterci in allarme. Le distocie nella gatta sono rare, tuttavia contrazioni improduttive che durino più di un’ora tra un gattino e l’altro richiedono spesso la valutazione da parte di un medico veterinario, così come anche la brusca interruzione del parto e la fuoriuscita di liquido sanguinolento. Bisogna considerare che nelle primipare il parto si può prolungare anche fino a 12 ore e che nelle cucciolate molto numerose mamma gatta può effettuare una pausa di alcune ore tra un primo gruppo di nati ed un secondo. Buona norma è sempre valutare la fuoriuscita di ogni placenta dopo l’espulsione di ciascun cucciolo altrimenti la ritenzione delle stesse può portare ad infezioni anche molto gravi nella mamma. La prossima volta parleremo dell’allattamento e delle cure materno fetali. 

La dottoressa Martina Marioni dell'Ambulatorio Veterinario Le Palme (Orbetello) sul ciclo estrale (corrispondente del ciclo mestruale per alcuni tipi di mammiferi)

Ciclo estrale della gatta La gatta è un animale poliestrale stagionale, ovvero mostra cicli monofasici che si susseguono in maniera regolare durante la stagione riproduttiva ed osserva una fase di quiescenza, l’anestro stagionale, durante i rimanenti mesi dell’anno. Il suo ciclo è controllato in primis dal fotoperiodo (cioè la durata di luce diurna) e nei gatti lasciati in condizioni di illuminazioni naturali il ciclo cessa nei mesi invernali (da Settembre a Gennaio alle nostre latitudini) e si hanno in genere due cicli o più l’anno.

 L’inizio dell’attività ovarica nella giovane gatta non avviene ad un’età precisa ma dipende dal mese di nascita, dalla razza, dallo stato alimentare e dalla temperatura ambientale. In media la maturità sessuale avviene a 6-9 mesi, con oscillazioni che vanno da 4 mesi(gatte in buono stato di salute che vivono in casa) ai 12 mesi(gatte a pelo lungo).

 Al contrario della cagna, l’ovulazione non è spontanea ma indotta dalla stimolazione vaginale provocata dal coito.
 Il proestro dura da 1 a 2 giorni e coincide con l’accrescimento dei follicoli, indotto dall’incremento dell’ormone FSH (ormone follicolo stimolante) nelle fasi precedenti e l’aumento in circolo di estrogeni (estradiolo 17 beta). E’ caratterizzato nella gatta solo da manifestazioni comportamentali: atteggiamenti affettuosi, sfregamenti, vocalizzi e diminuzione dell’ostilità nei confronti del maschio. Ancora la gatta non è ricettiva.
L’ estro (calore) dura dai 4 ai 10 giorni ed è caratterizzato da alte concentrazioni di estrogeni. La gatta aumenta le vocalizzazioni, assume una posizione caratteristica a dorso curvo in lordosi con movimenti scalpitanti degli arti posteriori, sposta la coda lateralmente ed è disponibile all’accoppiamento.

 L’ovulazione avviene in seguito ad un riflesso neuroendocrino innescato dallo stimolo meccanico dei recettori sensoriali della vagina e della cervice. L’ipotalamo aumenta la produzione di GnRH, che a sua volta induce il picco di LH (ormone luteinizzante) da parte dell’ipofisi. L’ampiezza del picco è correlata con il momento dell’estro in cui sono avvenuti gli accoppiamenti e con il loro numero e frequenza. A sua volta la quantità di LH liberato determinerà anche la percentuale di follicoli che ovuleranno. Per garantire un adeguato stimolo coitale che induca l’ovulazione si consigliano 3 accoppiamenti al giorno per i primi giorni dell’estro. L’ovulazione compare dopo 24-48 ore dal picco di LH.

Dopo la penetrazione e l’eiaculazione la gatta emette il caratteristico “grido” che segnala al maschio di spostarsi. La gatta aggredisce il maschio, si lecca ripetutamente la vulva e si rotola a terra.
 Se la gatta non si accoppia avremo la fase dell’interestro che segue calori anovulatori e che dura circa 3-7 giorni (basse concentrazioni di estrogeni e progesterone ed assenza di manifestazioni comportamentali). Dopo di che avremo di nuovo la fase proestrale.
 Se invece si è accoppiata, dopo l’ovulazione i follicoli vanno incontro a luteinizzazione ed inizia la produzione di progesterone (fase luteinica). Le concentrazioni di progesterone aumentano 24-48 ore dopo l’ovulazione e raggiungono il picco 25-30 giorni più tardi. Il progesterone prodotto dal corpo luteo è necessario al mantenimento della gravidanza.
 Se abbiamo un’ovulazione non fertile i corpi lutei persistono per circa 30-40 giorni. Il ciclo seguente può iniziare in qualsiasi momento successivo, di norma entro 10 giorni.
 Se la gravidanza ha luogo, il corpo luteo continua a secernere progesterone per tutta la gestazione. La gestazione in media dura 66 giorni (con limiti variabili da 63 a 69 giorni). Raramente le gatte ricominciano il ciclo mentre stanno allattando (anche se può succedere). Di solito il comportamento proprio dell’estro è evidente dopo 2 o 3 settimane dallo svezzamento.
Sarebbe buona norma evitare di far accoppiare le gatte dopo gli 8 anni di età. Se abbiamo problemi nel trovare casa ai numerosi cuccioli meglio optare per la sterilizzazione, evitando il fenomeno del randagismo.

      L'Ambulatorio Veterinario Le Palme di Cristiana Nardini e Martina Marioni è su facebook


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